La sindrome del tunnel carpale è una patologia molto diffusa e comune, che colpisce soprattutto le donne con un’età compresa tra i 45 e i 60 anni, che svolgono quotidianamente alcune azioni ripetitive con gli arti superiori.
Ma quali tecnologie possono essere utilizzate per trattare i pazienti colpiti da questa infiammazione dolorosa?
In questo articolo vedremo nel dettaglio che cos’è la sindrome del tunnel carpale, focalizzandoci sulla riabilitazione che un fisioterapista può offrire ai propri pazienti, attraverso le terapie strumentali non invasive, come la laserterapia e la tecarterapia.
La sindrome del tunnel carpale è una infiammazione che coinvolge il nervo mediano e si manifesta a causa di una tensione dovuta a un aumento della pressione all’interno del tunnel carpale.
Tale compressione riduce lo spazio della struttura anatomica del polso e aumenta la stretta sul nervo mediano, implicando una diminuzione del flusso sanguigno e limitando la conduzione nervosa.
Ciò fa emergere uno stato doloroso nell’arto superiore che limita i movimenti e il normale svolgimento delle attività quotidiane dei pazienti.
I sintomi del tunnel carpale sono riconducibili a:
Le cause di questa patologia possono essere riconducibili a diversi fattori; spesso però si genera in presenza della tenosinovite ovvero l’infiammazione della guaina che ricopre i tendini flessori.
Tale sindrome colpisce in particolar modo le persone con un’età compresa tra i 45 e i 60 anni, che possono presentare particolari condizioni, come lussazioni articolari o fratture, malattie a carico della tiroide, il diabete e l’artrite reumatoide o che svolgono attività lavorative manuali e ripetitive.
Al manifestarsi del formicolio e del dolore, il paziente dovrà rivolgersi ad un medico specialista, il quale provvederà ad una valutazione clinica e attiverà, assieme a un fisioterapista, un percorso riabilitativo dedicato.
Per il trattamento della sindrome del tunnel carpale si ricorre alla fisioterapia, in particolare nella fase conservativa in cui l’infiammazione non è ancora così grave da dover ricorre all’intervento chirurgico.
In questo stadio il fisioterapista può attivare un programma di riabilitazione composto da terapie manuali e da tecnologie innovative non invasive, che generano un beneficio al paziente dopo poche sedute.
In particolare, si utilizzano le terapie strumentali come:
Tali strumenti offrono al paziente che si trova nella fase iniziale della sindrome del tunnel carpale o che soffre di un disturbo lieve e saltuario, dei risultati soddisfacenti in breve tempo.
Attraverso tali terapie meno invasive e più localizzate, il fisioterapista è in grado di ridurre il dolore e l’immobilità dell’arto, consentendo alla persona di ritrovare un benessere psico-fisico completo.
Come puoi vedere queste tecnologie sono fondamentali per offrire un percorso riabilitativo efficace nello stato conservativo della sindrome del tunnel carpale.
È quindi importante rivolgersi a degli specialisti, che possono indirizzarti nella scelta dei migliori dispositivi medicali da utilizzare nel trattamento di questa patologia.
Per ideare un percorso di riabilitazione efficace che utilizzi le migliori tecnologie, è fondamentale interagire con degli esperti del settore come Meditek Service, che da anni offre i migliori dispositivi elettromedicali per la fisioterapia e per la fisioestetica.
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Tra i suoi migliori strumenti ci sono i dispositivi CT8 che, attraverso gli elettrodi longitudinali, consentono un trattamento localizzato, favorendo una riparazione dei tessuti e una migliore mobilità della mano colpita dalla sindrome del tunnel carpale.
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Il suo utilizzo nella laserterapia consente di trattare un’ampia gamma di patologie, tra cui la sindrome del tunnel carpale, offrendo un grande beneficio ai recettori del dolore, aumentandone la soglia e riducendo la trasmissione dello stimolo doloroso al cervello.
Le strumentazioni distribuite da Meditek Service sono altamente performanti e ottimali e consentono di attivare un percorso riabilitativo completo e dedicato, per trattare efficacemente la sindrome del tunnel carpale.
Per ideare percorsi riabilitativi efficaci, che coinvolgono terapie strumentali sempre meno invasive ma performanti, i fisioterapisti devono formarsi continuamente sulle nuove tecnologie e sui risultati che queste ottengono nei principali trattamenti fisioterapici.
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