La sindrome del dolore miofasciale è una condizione dolorosa molto comune, che spesso viene confusa con altre patologie muscoloscheletriche e si manifesta senza una causa apparente.
Ma quali tecnologie innovative possono essere utilizzate per ridurre efficacemente tale stato doloroso?
In questo articolo vedremo assieme come le terapie strumentali possono essere un valido alleato per il trattamento della sindrome del dolore miofasciale, ottenendo già dopo poche sedute dei risultati ottimali e duraturi nel tempo.
La sindrome del dolore miofasciale indica quello stato doloroso muscolare, non legato a una causa specifica, che limita la mobilità della persona e il suo benessere psico-fisico.
È una condizione caratterizzata da un dolore persistente e da un’infiammazione muscolare profonda, che presenta una o più zone di tessuto particolarmente irritato (Trigger Point).
Tali punti dolorosi si manifestano sia nella fase di riposo, sia in quella del movimento e, se attivi, possono generare cefalee tensive, low back pain, cervicobranchialgie e disordini dell’articolazione della mandibola, aumentando il dolore che il paziente percepisce.
La zona muscolare coinvolta presenta rigidità, spasmi e debolezza, che compromettono le normali attività quotidiane e riducono la qualità della vita delle persone.
Lo stato doloroso è intenso, profondo e limitante, al punto tale che, quando il muscolo viene messo in tensione, la persona sente bruciore e fastidio nella zona coinvolta.
Le cause della patologia del dolore miofasciale sono:
Se non trattata rapidamente e con terapie dedicate, tale sindrome può creare delle conseguenze non solo fisiche, ma anche psicosociali (limitazione delle attività sociali) e generare un dolore cronico persistente (leggi il nostro articolo dedicato al tema).
La persona che manifesta tale stato doloroso dovrà, quindi, interagire immediatamente con un medico specialista, il quale provvederà ad una valutazione clinica e attiverà, assieme a un fisioterapista, un percorso riabilitativo dedicato con terapie manuali e strumentali.
Per il trattamento della sindrome del dolore miofasciale si ricorre alla fisioterapia, sia nella fase iniziale della patologia, in cui si lavora direttamente sul trigger point, sia nella fase successiva, correggendo i fattori che attivano tali punti dolorosi.
Nella prima fase il fisioterapista può attivare un programma di riabilitazione composto da terapie manuali e da tecnologie innovative non invasive, che generano un beneficio completo al paziente.
In particolare, le terapie strumentali utilizzate nel trattamento della patologia del dolore miofasciale sono:
Tali tecnologie, assieme alla terapia manuale, consentono al paziente di riprendere la corretta mobilità della zona coinvolta e di svolgere le sue normali attività quotidiane senza provare fastidio e debolezza muscolare.
Attraverso queste terapie meno invasive e più localizzate, il fisioterapista è in grado di ridurre il dolore e la rigidità, consentendo alla persona trattata di ritrovare un benessere psico-fisico completo.
Come puoi vedere tali tecnologie sono fondamentali per il trattamento della sindrome del dolore miofasciale ed è quindi importante rivolgersi a degli specialisti che possono indirizzarti nella scelta dei dispositivi medicali più efficaci da utilizzare.
Selezionare i migliori dispositivi elettromedicali è molto importante per realizzare un percorso riabilitativo completo, che consenta di ridurre il dolore miofasciale e ottenere dei risultati ottimali già dopo poche sedute.
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